Dopo l’ultima casa, detta “Lu pertò”, inizia una strada, recentemente restaurata, che collega il borgo medievale con Castel di Luco ripercorrendo la vecchia consolare Salaria. A circa metà del percorso si trova la “FONTE VECCCHIA” una fontana-lavatoio alimentata da una sorgente locale.
Un tempo tutte le massaie di Paggese, si recavano alla fonte vecchia con la cesta ( lu cestò) di vimini, piena di biancheria, in equilibrio sulla testa protetta dalla “sparra” per fare il bucato. In una vasca di pietra le donne insaponavano (con il sapone fatto in casa) e battevano le lenzuola, nell’altra più a monte le rischiaravano e le strizzavano, prima di stenderle sui vicini rovi, per asciugarle al sole. Ancora umide le massaie piegavano i teli, li ponevano nei cesti e di nuovo in testa con la sparra, tornavano all’imbrunire verso casa, cantando.
L’acqua scaturisce dalla roccia e cade in una enorme pietra scavata che funge da vasca e da questa, attraverso un canale anch’esso di pietra, raggiunge l’unica vasca rimasta dopo il restauro.
Una tettoia di legno che poggia su colonne di pietra, un tavolo ed una panca invitano l’escursionista a riposarsi, fare merenda e bere una lunga sorsata di acqua purissima.
Ma il percorso continua sino alla base rocciosa di Castel di Luco: più avanti la chiesetta dell’Annunziata e la bellissima FONTE DEL CASTELLO.